
All’inizio degli anni ’90, quando un ancor giovanissimo Maxim Vengerov (si legge con l’accento sulla seconda e) si affaccio` alla ri-balta concertistica internazionale dopo la vittoria al Concorso Internazionale Carl Flesch, egli seppe conquistare immediata-mente il pubblico grazie ad un fiammeggian-te virtuosismo ma riusc?` anche a « circuir-lo » ed ammaliarlo proponendo con squisita souplesse le miniature violinistiche di Krei-Archetto e bacchetta:
la nuova vita di Maxim Vengerov
di Paolo Bertoliread the full article